Bari,
dicembre 1988. Giorgio Cipriani ha 22 anni e sta per laurearsi in
giurisprudenza a tempo di record. E’ durante le vacanze di Natale
di quell’anno, quando interviene in una rissa, che la sua
conoscenza superficiale con un altro ragazzo si trasforma in un
rapporto molto particolare.
Francesco ha due anni in più ed è
studente fuori corso di filosofia. Un ragazzo bellissimo, dotato di
un fascino magnetico. Ed è un baro di professione.
Stravolgerà la
vita di Giorgio, tanto tranquilla da essere noiosa, trascinandolo nei
nove mesi successivi sulla sua cattiva strada.
Mesi in cui un altro
Giorgio, Chiti, tenente dei carabinieri, trasferitosi da poco a Bari
dal nord Italia, sarà impegnato nella ricerca di uno stupratore
seriale.
Pubblicato
nel 2004 e vincitore del premio Bancarella 2005, è il primo romanzo
di Carofiglio estraneo alla serie dell’avvocato Guerrieri che leggo
e mi è piaciuto tanto quanto gli altri.
Amo
il suo stile scorrevole, garbato e colto, che non cade mai in
sgradevoli esagerazioni. Amo la grande introspezione psicologica dei
suoi personaggi. Amo l’eleganza con cui invita a serie riflessioni.
Questa volta su come sia facile farsi convincere a fare qualcosa che
non avremmo mai pensato di fare quando si è influenzabili.
Un
noir stupendo che mi invoglia a dare più spazio nelle mie letture a
questo genere.
Reading
Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di settembre.
Lo collego a "Storia del nuovo cognome" perchè gli autori
sono entrambi italiani