Baden-Württemberg,
Germania. E' nella notte fra l'11 e il 12 gennaio 1985 che lo
psichiatra criminale Bernhard Forstner, a causa della velocità e
della neve, va a sbattere contro un albero morendo con la straziante
consapevolezza che quello schianto condannerà anche suo figlio, il
piccolo Sven, di 6 anni, rapito la sera prima nel parco dove era
andato con il fratello maggiore.
Inverno
2008. Il 35enne Jan Forstner, che ha seguito le orme del padre
diventato anch'egli psichiatra, torna a Fahlenberg: fresco di
divorzio e con la carriera a rischio dopo l'aver perso le staffe con
un paziente aggredendolo, ha accettato il lavoro che gli è stato
offerto alla Waldklinik.
Non
è mai riuscito a superare la devastazione della sua famiglia
ventitrè anni prima e sarà il bisogno di capire cosa sia davvero
successo al suo fratellino a spingerlo a cercare negli archivi della
clinica la cartella di Alexandra Marenburg, la 18enne morta suicida
davanti ai suoi occhi poche ore prima della sparizione di Sven…
Wulf
Dorn ripropone la cittadina immaginaria di Fahlenberg e la Waldklinik
de "La psichiatra", suo romanzo di esordio che ho letto
quattro anni fa. I due romanzi mi portano alle stesse conclusioni:
due buone storie, ben costruite, con tanti elementi che alla fine
vanno a incastrarsi perfettamente. Per contro, un modo di scrivere a
tratti ripetitivo e non appassionante come la trama meriterebbe.
Anche nei punti culminanti non c'è stata la suspense che con altri
autori avrebbe raggiunto picchi notevoli.
In
generale ho avvertito una sorta di pesantezza (ambientazione,
dialoghi, ecc) che a lettura terminata mi ha addirittura dato un
senso di sollievo ed è un peccato perchè per la storia narrata
sarebbe davvero un buon thriller.
Reading Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia
di settembre. Lo collego a "La lotteria" perchè entrambi gli autori sono stranieri