mercoledì 4 settembre 2019

"Il superstite", Wulf Dorn



Baden-Württemberg, Germania. E' nella notte fra l'11 e il 12 gennaio 1985 che lo psichiatra criminale Bernhard Forstner, a causa della velocità e della neve, va a sbattere contro un albero morendo con la straziante consapevolezza che quello schianto condannerà anche suo figlio, il piccolo Sven, di 6 anni, rapito la sera prima nel parco dove era andato con il fratello maggiore.
Inverno 2008. Il 35enne Jan Forstner, che ha seguito le orme del padre diventato anch'egli psichiatra, torna a Fahlenberg: fresco di divorzio e con la carriera a rischio dopo l'aver perso le staffe con un paziente aggredendolo, ha accettato il lavoro che gli è stato offerto alla Waldklinik.
Non è mai riuscito a superare la devastazione della sua famiglia ventitrè anni prima e sarà il bisogno di capire cosa sia davvero successo al suo fratellino a spingerlo a cercare negli archivi della clinica la cartella di Alexandra Marenburg, la 18enne morta suicida davanti ai suoi occhi poche ore prima della sparizione di Sven…

Wulf Dorn ripropone la cittadina immaginaria di Fahlenberg e la Waldklinik de "La psichiatra", suo romanzo di esordio che ho letto quattro anni fa. I due romanzi mi portano alle stesse conclusioni: due buone storie, ben costruite, con tanti elementi che alla fine vanno a incastrarsi perfettamente. Per contro, un modo di scrivere a tratti ripetitivo e non appassionante come la trama meriterebbe. Anche nei punti culminanti non c'è stata la suspense che con altri autori avrebbe raggiunto picchi notevoli.

In generale ho avvertito una sorta di pesantezza (ambientazione, dialoghi, ecc) che a lettura terminata mi ha addirittura dato un senso di sollievo ed è un peccato perchè per la storia narrata sarebbe davvero un buon thriller.

Reading Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di settembre. Lo collego a "La lotteria" perchè entrambi gli autori sono stranieri