Secondo
volume della tetralogia di Elena Ferrante, che ho apprezzato tanto quanto il primo.
Elena
Greco riprende a raccontare la sua storia e quella di Lila
abbracciando qui tutto il periodo della giovinezza, a partire dal
1960 quando lei e l’amica, entrambe 16enni, crescono seguendo
percorsi molto diversi, fino ad arrivare - con in mezzo anche una
separazione geografica – alla primavera del 1967.
E’
sempre difficile per me parlare dei libri che sono il seguito di
altri, ogni riferimento ai tanti episodi personali descritti (amori,
occupazioni, famiglie, ecc) sarebbe uno spoiler de “L’amica
geniale”.
Ciò
che non è spoiler, ma storia, sono i vari riferimenti al clima
sociale e politico italiano di quegli anni, quando gli onesti
cominciavano a puntare il dito contro evasione fiscale, abusivismo
edilizio, assenteismo dal lavoro, piaghe che ci rovinano ancora oggi.
Erano anche gli anni degli scontri fra la polizia e gli immigrati
meridionali al nord, che sembra non ricordare più nessuno perché
adesso gli immigrati di cui ci insegnano ad avere paura sono altri.
Lo
sguardo si allarga oltre confine, dalle marce per la pace nel mondo e
Martin Luther King alla Guerra dei sei giorni e al colpo di stato
fascista in Grecia del ‘67.
E,
anche questa volta, le vicende delle due protagoniste rendono
inevitabili le riflessioni e il confronto fra quanto sia cambiata la
vita in pochi decenni. Nessuna 17enne di oggi penserebbe di una
coetanea già moglie e madre “beata lei che ha già tutto ciò che
conta nella vita”; nessun giovane (per lo meno alla nostra
latitudine) possiede un solo paio di scarpe; nessun ragazzino lavora
d’estate dando ai genitori tutto il suo stipendio…
L’unico
retaggio che purtroppo ancora sopravvive in certi uomini è la
convinzione di avere pieno diritto e potere sulle donne e la cronaca
recente ci ha sbattuto in faccia a livello giornalistico (non solo
Bruno Vespa, ma anche alcuni scribacchini di certa carta stampata)
che l’inconcepibile giustificazione del “troppo amore” non
alberga solo negli ignoranti di fatto, ma anche in persone che pur
avendo un titolo di studio, sono privi di intelligenza (e di umanità).
Reading
Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di settembre.
Lo collego a "Romanzo rosa" perchè entrambi scritti da una
donna