Hampden Falls, Baltimora, inizio novecento. Billy Neilson ha 18 anni quando zia Ella muore lasciando la ragazza, già orfana, sola al mondo. In mancanza di legami di sangue, d'accordo con l'avvocato di famiglia, chiede ospitalità al più caro amico di gioventù del padre, colui a cui deve il suo particolare nome maschile: William Henshaw.
William è un vedovo quarantenne che vive a Boston, nella grande casa di famiglia, la Buncker Hill, insieme ai suoi due fratelli, il trentenne Cyril, musicista misogino, e il ventiquattrenne Bertram, allegro pittore.
La lettera che riceve dall'erede del suo vecchio amico scomparso è un fulmine a ciel sereno per tutti, ma - escludendo la possibilità di suggerire a Billy un collegio - William non può fare altro che rispondere favorevolmente alla richiesta di aiuto, ignorando un "piccolo" particolare: Billy è una ragazza!
Ho due bellissimi ricordi legati al nome Billy: un meraviglioso e sfortunato cagnolone di Chieti, che ha incrociato la mia vita fra il '90 e il '91, e il mio cricetino del '95, chiamato così memoria di quel cane.
Il ricordo di "Miss Billy" non sarà altrettanto piacevole...
Scritto nel 1911, ha uno stile estremamente semplice e molto scorrevole. E' anche breve, 156 pagine appena, ma lo ricorderò come una delle letture leggere più pesanti che abbia mai fatto.
Come mi succede quasi sempre quando affronto un classico di narrativa, anche questa volta non sono riuscita a trovare interessanti le tematiche trattate, riuscendo solo a irritarmi per i contesti elitari descritti e per gli atteggiamenti dei vari personaggi.
E, sì, tengo in considerazione l'epoca, ma questo inasprisce il mio stato d'animo perchè all'inizio del secolo, come nei secoli precedenti e come oggi, i ricchi ereditieri non rappresentavano la norma, ma erano soltanto un'esigua minoranza.
Al di là della mia particolare intolleranza che mi ha portata a detestare anche Jane Austen, Emily Bronte, ecc, questa è proprio una favoletta, come l'ha definita mia sorella.
Una storiella inverosimile basata su fraintendimenti demenziali all'origine di conseguenze deliranti.
Ma poi vissero tutti felici e contenti, questo è l'importante (oltre all'avere "molti guardaroba e almeno un paio di terrazzi")...