mercoledì 20 novembre 2019

"La verità sul caso Beth Taylor", Erin Kelly


Capo Lizard (Cornovaglia), agosto 1999. Laura e Kit hanno poco più di vent’anni, lui è un cacciatore di eclissi, una passione ereditata dal padre, mentre per Laura quella a cui stanno per assistere sarà la sua prima eclissi totale. Ma l’emozione per l’esperienza verrà spazzata via subito dopo, quando lei sarà testimone di una scena tremenda: una ragazza distesa a faccia in giù sul terreno fangoso, un ragazzo sopra di lei. Violenza o rapporto consensuale? Lo stato della ragazza, sotto choc al punto da non riuscire a parlare e con il viso ricoperto di muco e di lacrime, lascia ben pochi dubbi sulle menzogne dell’uomo, che infatti verrà arrestato e processato.
Beth e Laura, in qualità di vittima e di testimone principale dell’accusa, non dovrebbero avere contatti, ma l’empatia verso Beth spinge Laura a darle il suo numero di cellulare. Da lì a ritrovarsela davanti all’ufficio e poi a casa, sempre più insistente e più invadente, sarà un attimo. E con la frequentazione emergono inquietanti particolari, tali da far venire a Laura il sospetto di essersi schierata dalla parte sbagliata.
Londra, marzo 2015. Kit e Laura sono sposati da 15 anni, lei è al settimo mese di gravidanza, aspettano due gemelli. Un momento che la donna non riesce a vivere con la giusta serenità, sempre perseguitata dalle paure di quel passato che li ha portati addirittura a cambiare nome e a cercare di rendersi invisibili nel mondo reale e in quello virtuale. E poi Kit sta per partire a caccia di un’altra eclissi…

Primo thriller che leggo di Erin Kelly, autrice che ho scoperto dopo aver visto una serie tv tratta da un suo precedente romanzo, “Broadchurch”. La serie non è imperdibile, ma è piacevole, di buon livello, anche se con un ritmo un po’ lento, tipico di molte serie inglesi. Anche questa storia si presta per una serie tv, che vedrei molto volentieri e sono convinta che mi piacerebbe più del libro (cosa rara).

Perchè la vicenda thriller è davvero molto bella con una suspense costante dall’inizio alla fine. L’alternanza di capitoli fra passato e presente crea il classico intrico di dettagli che vanno a posto man mano che si scopre cosa è successo davvero e cosa no, fino ad arrivare ad avere il quadro completo, con un ultimo colpo di scena che non definirei “grandioso da togliervi il fiato”, come a detta della sinossi pare abbiano fatto sul Sunday Mirror, ma che comunque dà una buona chiusura al libro.

Nonostante ciò non posso dire che mi sia piaciuto. La descrizione processuale è stata penalizzata dal confronto con quelle di Carofiglio. Per Laura ho provato antipatia fin dal principio, sentimento che un po’ per volta si è allargato anche a Kit. L’epilogo poteva essere sviluppato e raccontato molto meglio.

Ma il difetto principale del libro è il troppo spazio che viene dato alla faccenda delle eclissi: troppi dettagli, troppe descrizioni, troppi dati tecnici che mi hanno reso stancante la lettura, soprattutto nella prima metà. L’argomento non mi appassiona, da qui il fastidio che ho provato e che cresceva mentre andavo avanti e mi rendevo conto che tutto lo scenario delle eclissi era superfluo: l’atto sessuale a cui assiste Laura avrebbe potuto svolgersi in un posto qualsiasi e non sarebbe cambiato nulla, se non eliminare un centinaio di noiosissime pagine.

Reading Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di novembre. Lo collego a "Destinatario sconosciuto" per il cognome Taylor (autrice/titolo)