Capo
Lizard (Cornovaglia), agosto 1999. Laura e Kit hanno poco più di
vent’anni, lui è un cacciatore di eclissi, una passione ereditata
dal padre, mentre per Laura quella a cui stanno per assistere sarà
la sua prima eclissi totale. Ma l’emozione per l’esperienza verrà
spazzata via subito dopo, quando lei sarà testimone di una scena
tremenda: una ragazza distesa a faccia in giù sul terreno fangoso,
un ragazzo sopra di lei. Violenza o rapporto consensuale? Lo stato
della ragazza, sotto choc al punto da non riuscire a parlare e con il
viso ricoperto di muco e di lacrime, lascia ben pochi dubbi sulle
menzogne dell’uomo, che infatti verrà arrestato e processato.
Beth
e Laura, in qualità di vittima e di testimone principale dell’accusa,
non dovrebbero avere contatti, ma l’empatia verso Beth spinge Laura a
darle il suo numero di cellulare. Da lì a ritrovarsela
davanti all’ufficio e poi a casa, sempre più insistente e più
invadente, sarà un attimo. E con la frequentazione emergono
inquietanti particolari, tali da far venire a Laura il sospetto di
essersi schierata dalla parte sbagliata.
Londra,
marzo 2015. Kit e Laura sono sposati da 15 anni, lei è al settimo
mese di gravidanza, aspettano due gemelli. Un momento che la donna
non riesce a vivere con la giusta serenità, sempre perseguitata
dalle paure di quel passato che li ha portati addirittura a cambiare
nome e a cercare di rendersi invisibili nel mondo reale e in quello virtuale. E
poi Kit sta per partire a caccia di un’altra eclissi…
Primo
thriller che leggo di Erin Kelly, autrice che ho scoperto dopo aver
visto una serie tv tratta da un suo precedente romanzo, “Broadchurch”.
La serie non è imperdibile, ma è piacevole, di buon livello, anche se
con un ritmo un po’ lento, tipico di molte serie inglesi. Anche
questa storia si presta per una serie tv, che vedrei molto volentieri
e sono convinta che mi piacerebbe più del libro (cosa rara).
Perchè
la vicenda thriller è davvero molto bella con una suspense costante
dall’inizio alla fine. L’alternanza di capitoli fra passato e
presente crea il classico intrico di dettagli che vanno a posto man
mano che si scopre cosa è successo davvero e cosa no, fino ad
arrivare ad avere il quadro completo, con un ultimo colpo di scena
che non definirei “grandioso da togliervi il fiato”, come
a detta della sinossi pare abbiano fatto sul Sunday Mirror, ma che
comunque dà una buona chiusura al libro.
Nonostante
ciò non posso dire che mi sia piaciuto. La descrizione
processuale è stata penalizzata dal confronto con quelle di
Carofiglio. Per Laura ho provato antipatia fin dal principio,
sentimento che un po’ per volta si è allargato anche a Kit.
L’epilogo poteva essere sviluppato e raccontato molto meglio.
Ma
il difetto principale del libro è il troppo spazio che viene dato
alla faccenda delle eclissi: troppi dettagli, troppe descrizioni,
troppi dati tecnici che mi hanno reso stancante la lettura,
soprattutto nella prima metà. L’argomento non mi appassiona, da
qui il fastidio che ho provato e che cresceva mentre andavo avanti e
mi rendevo conto che tutto lo scenario delle eclissi era superfluo:
l’atto sessuale a cui assiste Laura avrebbe potuto svolgersi in un
posto qualsiasi e non sarebbe cambiato nulla, se non eliminare un
centinaio di noiosissime pagine.
Reading
Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di novembre. Lo
collego a "Destinatario sconosciuto" per il cognome Taylor (autrice/titolo)