Painters
Mill (Ohio), 29 agosto 1985. Sally Ferman ha nove anni e tanta voglia
di dimostrarsi coraggiosa, e quindi interessante, agli occhi delle
sue amichette. Si è
intrufolata nel vecchio fienile della fattoria dei vicini, che sono Amish ed è per questo che si sorprende
nel sentire tre uomini litigare furiosamente: gli Amish sono sempre
così pacati, così rispettosi, così silenziosi… Ma anche se è
solo una bambina sa riconoscere una lite violenta e quella lo è. Per
fortuna i tre non l’hanno vista e lei può continuare a spiare di
nascosto, finché uno di loro cade dal parapetto del grande
fienile direttamente nel sottostante recinto dei maiali. Sally non
riesce più a guardare e scappa a casa.
Primavera
2015. Un tornado si abbatte su Painters Mill uccidendo un paio di
persone e lasciando una scia di feriti e di danni. Ai boy scout viene
assegnato il compito di ripulire un vecchio fienile e basta un attimo
per trasformare il loro scarso entusiasmo in sete di avventura quando
capiscono che quello che hanno trovato non è una strana pietra, ma
un teschio.
Con
la nona puntata della serie Linda Castillo torna a uno dei miei amati
cold case. Una storia ben costruita che segue tutta l’indagine
poliziesca di Kate Burkholder,
che contemporaneamente si trova al centro di una denuncia professionale per un’altra
situazione causata dalla tempesta e coinvolta in qualcosa di
importante a livello personale.
Fra
tutti i romanzi e i racconti finora letti, questo è quello che ho
preferito perché mi è proprio piaciuta la storia portante, ma anche
perché più si procede e meno vengono ripetuti gli avvenimenti passati della coppia di
protagonisti, cosa che avevo trovato esasperante nei precedenti titoli.
A
non migliorare è, invece, la precisione temporale. Come in
“Tracce dal passato”, c’è una data precisa per il cold case,
il 1985, e più volte viene detto che sono trascorsi trent’anni,
cosa che ci porta al 2015, data congrua alla corretta cronologia fra i
libri. Ma la Castillo (o chi ha tradotto?) sbaglia facendo dire a
Kate che ha 33 anni: siccome aveva già collocato la sua data di
nascita al 1978, il dato anagrafico porterebbe il presente a un
impossibile 2011!
Ora,
io sarò sicuramente un’odiosa precisina, ma scrivendo una lunga
serie di libri con la stessa protagonista dovrebbe essere logico, ma
anche rispettoso nei confronti di chi legge, prestare molta
attenzione a ogni dettaglio e la cronologia non è certo un
particolare di poco conto.
Infine
da animalista ho notato in due punti l’inserimento di commenti
pietistici nei confronti degli animali. Nei libri della Castillo non
ci sono mai animali domestici, solo animali da allevamento, “le
bestie”. Anche i cavalli, che normalmente godono di riguardi
particolari agli occhi di tutti, qui hanno il solo lo scopo di essere
utili per trainare i calessi o altro. Descrizioni purtroppo in linea con i
contesti rurali descritti.
Ho
avuto la netta impressione che quei due commenti siano stati messi lì
per placare qualche critica ricevuta in proposito negli Stati Uniti o
chissà per quale altro motivo, ma resta il fatto che sono due palesi
forzature, non sentite, non credibili e su cui avrei molto da
ribattere.
Reading
Challenge 2020: questo testo risponde alla traccia a cascata di maggio,
lo collego a "Il segreto nascosto" perchè scritti dalla stessa autrice