Kengah è
un giovane gabbiano argentato femmina che, con il suo stormo, sta
migrando dal mare del Nord verso il golfo di Biscaglia. Sorvolando la
foce dell’Elba gli uccelli si buttano in mare su un banco di
aringhe. Un tuffo, due tuffi, tre tuffi… Kengah non sente il
segnale d’allarme e l’onda nera la travolge. Il petrolio le
offusca la vista e impregna le sue penne, le ali diventano pesanti
come pietre ed è con la forza della disperazione che riesce ad
arrivare sopra al porto di Amburgo, precipitando sul balcone della
casa in cui vive Zorba, un gattone nero di cinque anni. E’ a lui
che Kengah affida l’uovo che sta per deporre facendogli promettere
tre cose: Zorba dovrà covare l’uovo, non dovrà mangiare il
piccolo quando sarà nato e dovrà insegnargli a volare quando verrà
il momento…
Quando
a marzo ho letto “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa” e “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà” Sepùlveda era già in ospedale contagiato dal virus che
lo ha ucciso lo scorso 16 aprile. Una morte per la quale ho provato
un autentico dispiacere, cosa che mi è capitata con pochissimi
personaggi famosi.
Non
mi risulta che fosse vegano, né vegetariano, ma era comunque uno dei
pochissimi autori in cui ritrovavo quel rispetto e quell’ammirazione
per gli animali indispensabili per farmi provare altrettanto rispetto
e ammirazione nei confronti delle persone.
Sepùlveda
faceva parlare non solo gli animali, ma anche la Terra, impossibile
leggerlo e non vergognarsi per tutto il male che noi uomini facciamo
al pianeta e il fatto che a ucciderlo sia stata proprio l’ennesima
pandemia causata dall’(ab)uso che facciamo degli animali rende la
sua fine ancora più tragica e inaccettabile.
Anche
questo breve romanzo è una perla da leggere e non dimenticare. Oltre
alla denuncia contro l’inquinamento e contro lo sfruttamento degli
animali negli acquari e nei circhi, c’è l'incitamento al non
arrendersi alle difficoltà, al credere in se stessi e – messaggio
per me ben più importante e bello – c’è la rappresentazione
della parità, del riuscire ad amare e aiutare un altro essere
vivente, seppur diverso da noi.
Venti
giorni fa il mondo ha perso “qualcosa” di veramente importante.
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Challenge 2020: traccia gold del mese di maggio